15 Luglio. Anno Domini 1347.
Sembra che tutto sommato abbiano ragione le sacre scritture.
Un male improvviso si è abbattuto sugli uomini; un morbo implacabile come quel mare che, si dice, abbia cavalcato per arrivare. Nero come le piaghe lasciate sul corpo dopo il suo bacio, famelico come lupi nella notte, nessuno sembra essere in grado di sfuggire il suo terribile abbraccio. Dai nobili signori ai più miseri mendicanti, ogni alba porta con sé una nuova folla di anime dannate…e cadaveri, le cui pire ormai sempre più alte affollano orrendamente gli spazi al di là delle cinte murarie e le strade. Nessuno può sottrarsene, nessuno può scappare. Ed è in una lugubre alba rosata che infine il suo putrido tocco ha raggiunto anche noi.
Condannati. Questo adesso siamo. Ogni piccola macchia novella che deturpa la pelle, un monito più ampio di ciò che ci attende. Ogni grido d’agonia proveniente da moribondi trasportati per le strade, rintocco più forte del crudele destino che si sta lentamente avvicinando per ognuno di noi.
Condannati, si. Ma non per questo, forse, del tutto perduti.
Villalago, è questo per noi il nuovo nome della speranza, l’unico luogo dove forse è possibile una cura. E con esso, le impervie Gole del Sagittario, le sole custodi di quello che potrebbe essere il nostro unico modo per ottenerla. Un unico anche se esile, barlume di salvezza. Ed è proprio quest’esile barlume ad aver guidato ogni passo per questi aspri picchi e questa fitta vegetazione che sembra sempre più volerci sopraffare.
Scrivo tutto questo perché non so come andrà a finire. Scrivo tutto questo per ricordare a me stesso il motivo che mi ha spinto a intraprendere questa disperata missione.
E da quale alternativa sto cercando di scappare.
Sessione di gioco di ruolo da tavolo, sistema Memento Mori. 4 posti, prenotazione obbligatoria. by Narratori Erranti