Stazione di Monitoraggio “Alman”, 5 Settore del sistema di Gosha.
L’Operatore non riusciva a credere ai suoi occhi. Preoccupato di essere vittima di uno scherzo di qualche Djinn, prese l’interconnettore e pronunciò il numero che corrispondeva alla cabina dove il suo Superiore stava dormendo, dopo che, appena un’ora prima, aveva concluso i suoi dodici cicli di osservazione del nulla più assoluto che faceva da panorama agli addetti ai monitor di quel segmento di Spazio.
Un minuto esatto dalla fine della chiamata, la porta della Sala Scansione venne spalancata con violenza: ne entrò un omone corpulento con la tuta da lavoro mezza allacciata, e le occhiaie rosse come la terza luna di Gosha, che sbraitando e sbattendo i pugni contro la parete piena di pulsantiere e monitor, li fece gracchiare all’unisono.
L'Operatore non riusciva a parlare, gli uscì solo un gemito strozzato e, con l’indice della mano tremante, deglutì ed indicò il monitor che era rimasto a fissare per quei lunghi, interminabili, secondi. Il Supervisore si girò verso lo schermo preparandosi ad un’altra allucinazione da novellino superstizioso, cui il giovane lo aveva abituato da lunghi mesi. Ma stavolta l’imprecazione gli rimase sospesa all’interno della bocca spalancata.
L'enorme nave cargo si dirigeva diritta verso di loro, comparsa da quel nulla che egli stesso aveva pazientemente monitorato fino a poco prima. Il Supervisore diede ordine all’Operatore di mettersi in contatto col vascello, comunicando loro di girare immediatamente.
Il giovane ripresosi dallo scossone, accese rapidamente il radiofaro, poi provò con voce malferma a comunicare con la Nave. Una, due, dieci volte. Alla sua voce, sempre più rotta dal pianto, rispondeva solo un incomprensibile gracchiare e le imprecazioni del Supervisore che tentava di smuovere la Stazione Orbitante, fino a mandarne in fusione i piccoli motori, vanificando ogni speranza di evitare la collisione.
Fecero appena in tempo a leggere sullo scafo “al-Bāliʽ”, prima che l'enorme scritta li travolgesse. Le imprecazioni del Sovrintendente e le ultime preghiere dell'Operatore si persero assieme nell’Oscurità tra le Stelle.
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